Museo Civico Archeologico di Saturnia

Museo Archeologico di Saturnia

 
Il Museo Archeologico di Saturnia ospita la collezione di reperti archeologici raccolta dalla famiglia Ciacci, tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900. In parte rinvenuti nei vasti latifondi di proprietà della famiglia, in parte raccolti come donazioni da parte di agricoltori abitanti nelle zone di Saturnia, Sovana e Pitigliano. I materiali, ceduti allo stato nel 1978, sono stati dapprima esposti nel Museo Archeologico di Grosseto e infine nel 2003 riportati a Saturnia. I reperti offrono una panoramica completa dei materiali più caratteristici della media valle del Fiora per tutta l’età etrusca e romana, dal VII secolo a. C. fino all’epoca imperiale. La visita è utilmente integrata dalla visione dei reperti  di epoca romana esposti in Piazza Vittorio Veneto, e dalla Necropoli del Puntone.

Molti reperti dovrebbero essere riferibili all’attività di ricerca e scavo svolta da Riccardo Mancinelli negli anni tra il 1895 e il 1903. Egli esplorò in maniera sistematica, pur senza darne un’adeguata documentazione, i principali centri etruschi delle valli del Fiora e dell’Albegna, scoprendo la necropoli di Poggio Buco, e sepolcreti a Pitigliano e a Sovana. Ma è all’esplorazione di Saturnia che il Mancinelli dedicò più interesse. Grazie alla collaborazione prestata dalla famiglia Ciacci che gli permise di investigare le necropoli etrusche nei pressi della città. Le acquisizioni più recenti furono invece, probabilmente, il corredo funerario scavato da R. Bianchi Bandinelli in località Pianetti di Montemerano nel 1927 e le terrecotte di Poggio Sugherello, rinvenute nel 1932.