La Riserva del Lamone è situata lungo il confine tra il Lazio e la Toscana, nel Comune di Farnese.
La natura ha creato, nella Selva del Lamone, un complesso floristico estremamente variegato. L’area boschiva è ricoperta da lave fratturate che hanno consentito, nel tempo, la crescita disagevole di: cerri, aceri, ornielli e carpini che vanno a formare, con l’ambiente circostante, un paesaggio inimitabile.
All’interno della Selva del Lamone, in zone dove il suolo è estremamente scarso, è possibile trovare dei bonsai naturali. Veramente d’effetto è l’aspetto floreale, soprattutto nel periodo tra marzo e maggio, che vede una variegata e variopinta fioritura di fiori selvatici e orchidee spontanee.
Affascinanti, per i turisti sono anche i cosiddetti Lacioni, piccole depressioni del terreno, dove si raccolgono le acque piovane.
Le attività praticate in queste zone sono prettamente agricolo-pastorali, svolte alla maniera di un tempo. L’orografia tormentata di queste terre è caratterizzata da anfratti e cunicoli che si rivelano quali nascondigli perfetti per gli animali. Diversificata è anche la fauna: la volpe, la faina e il gatto selvatico sono le specie più comuni, ma il re incontrastato di questo territorio è il cinghiale, affiancato dall’istrice e dalla lepre. Molto diffuso è anche il picchio rosso maggiore (che è diventato il simbolo della Riserva); tra i rettili è facile incontrare la Vipera aspis.
Uno dei principali aspetti culturali della Riserva Naturale del Lamone riguarda le monumentali “Sorgenti della Nova” che risalgono alla fine dell’Età del Bronzo. Grotte artificialmente scavate nel tufo e capanne incassate nella roccia. Questo interessante insediamento sorge su uno spessore di tufo e pomice modellato dalla confluenza di due fossi: il nome deriva da una ricca sorgente da cui nasce il fosso La Nova, nel Comune di Farnese (al confine con la Toscana). Con i reperti provenienti dagli scavi della Nova è stato possibile allestire una mostra permanente all’interno del Museo Comunale di Farnese. Una zona altrettanto interessante dal punto di vista culturale è il villaggio di Rofalco, esso si colloca sulla sponda destra del fosso Olpeta come guarnigione avamposto della più famosa città di Vulci. Nei pressi del confine della Riserva Naturale si trova quella che è la più famosa tra le tombe monumentali del luogo: la tomba del Gottimo.
VisitMontaltodiCastro.it © Copyright 2024 / All rights reserved
Credits We-COM srl
Vuoi segnalare la tua struttura? Clicca qui
PRIVACY & COOKIE POLICY