L’Avaro di Molière-Teatro Lea Padovani

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L’Avaro di Molière al teatro Lea Padovani

Amaro e irresistibilmente comico, un’opera di bruciante modernità. L’avaro molieriano riesce a essere un classico immortale e nello stesso tempo a raccontarci il presente senza bisogno di trasposizioni o forzate interpretazioni.
Dopo il successo del nostro “Malato Immaginario” – votato dal pubblico dei teatri toscani, come miglior spettacolo della stagione 2014-15 – scegliamo ancora una volta Molière. L’adattamento sempre rispettoso e spesso illuminante di Ugo Chiti. Aggiungiamo, nella parte del protagonista Arpagone, la grande cifra attoriale di Alessandro Benvenuti.  Ci legano a quest’ultimo, oltre che una solida amicizia di lunga data, esperienze comuni di grandissimo spessore e successo. Quali ad esempio, il Nero Cardinale e una sempre più intensa attività di produzione dei suoi spettacoli.

Con questo lavoro Ugo Chiti riprende il ricco filone di riscritture di classici per Arca Azzurra. Che hanno visto messe in scena di grande impatto e di straordinario successo. A partire dai due testi tratti dal Decameron di Boccaccio, fino alla Clizia Machiavelliana, e ai testi su l’Amleto e la Genesi. Lavori che costituiscono vere e proprie punte di diamante nella storia della compagnia. Chiti innesta le vicende dei grandi classici nel linguaggio, forte, crudo, e a volte comicissimo che gli è proprio e che diventa tutt’uno con le sue regie. Scava al fondo delle psicologie dei personaggi anche grazie alla assoluta corrispondenza dell’uso che fa della parola teatrale con il procedere delle sue messe in scena.  Ed ancora, del suo lavoro con gli attori, da quelli che hanno con lui una storia ormai più che trentennale ai giovani che di volta in volta sceglie per i suoi personaggi.